Canna da pesca: quale modello scegliere

26 giugno 2020

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Quali sono le soluzioni che il mercato mette a disposizione?

Una tra le più diffuse è la canna inglese, a cui si deve ricorrere in quelle giornate caratterizzate dalla presenza del vento. Essa prevede un galleggiante fissato a un’unica estremità, insieme con il filo affondante: in questo modo la lenza non può essere dragata dal vento in superficie più del dovuto. La canna inglese più comune è quella lunga 4 metri e 20, anche se le dimensioni possono andare da un minimo di 3 metri e 30 a un massimo di 4 metri e 80. Sul mercato sono reperibili tanto le canne telematch telescopiche quanto quelle in tre pezzi: per chi è alle prime armi è consigliabile iniziare con le prime, che sono più semplici da gestire.

Ci sono altri modelli da prendere in considerazione?

Certo: per esempio le canne concepite per la pesca in mare a traina. Si tratta di canne molto robuste e più corte di quelle inglesi, visto che non superano il metro e 80 di lunghezza. Per cominciare si può ricorrere a una canna da traina lunga 1 metro e 65 con azione 20/30 libre, utile per la pesca di superficie con i rapala ma anche per la pesca con il vivo. Di solito la canna è mono sezione, ma in alcuni casi ce ne possono essere due; per quel che riguarda gli anelli, possono essere muniti di carrucola o a doppio ponte. In alternativa, si possono prendere in considerazione le canne per la pesca a bolentino. Il vantaggio è che non ci si deve preoccupare della scelta dei materiali, fermo restando che i prodotti in misto carbonio che si trovano in vendita sono più che soddisfacenti. Una canna da bolentino con azione da 70/200 grammi offre la possibilità di pescare in molte condizioni differenti, fermo restando che le azioni cambiano a seconda delle correnti marine e della profondità.

Che cosa ci dite a proposito delle canne da pesca bolognesi?

La bolognese è la canna con anelli più comune per la pesca nei laghi o nei fiumi. I formati sono variabili, visto che si oscilla tra una lunghezza di 3 metri e una di 8. In linea di massima ci si può accontentare di una canna in carbonio di 6 metri: un modello di questo tipo può essere gestito con facilità in qualsiasi situazione, non solo in acque naturali ma anche per la pesca in commercial. Anche dal punto di vista dei materiali, comunque, le opportunità di scelta sono numerose: oltre al carbonio si possono valutare la fibra di vetro e il misto carbonio e fibra di vetro. La bolognese richiede, di solito, il galleggiante fisso. Il carbonio è un materiale molto performante in quanto consente una notevole varietà di azioni.

Queste sono tutte canne da pesca con anelli, giusto?

Sì: prima di procedere con l’acquisto di una canna di questo tipo, è bene tener presente che dovrà essere abbinato un mulinello da pesca. Per non correre il rischio di sbagliare, è necessario pensare a quale sarà il luogo in cui si pescherà: come è facile immaginare, infatti, pescare al lago è diverso che pescare in mare. Per esempio, la pesca in mare dalla spiaggia richiede una canna da surfcasting. È utile ricordare che quanto più la grammatura della canna cresce tanto maggiore è la distanza che si può ottenere con il lancio. L’azione di lancio va da un minimo di 100 grammi a un massimo di 250, proprio in funzione della distanza che si ha intenzione di provare a raggiungere.

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